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La didattica è uno degli elementi fondamentali dell’università e del proprio percorso accademico. La Pandemia, non solo nella fase più dura, ha fortemente influenzato il nostro modo di vivere la didattica, abbiamo dovuto sperimentare nuovi strumenti per garantire l’accesso alla didattica e il diritto allo studio. Con il graduale rientro in presenza pian piano stiamo tornando alla didattica così come l’avevamo lasciata, ma è possibile questo? Andava tutto bene prima del Marzo del 2020?
Crediamo che il nostro attuale modello di didattica sia vecchio e inefficace, pertanto vogliamo che l’università cambi a partire dal modo in cui si svolgono le lezioni attraverso l’ Apertura a nuove forme di didattica e al superamento della lezione frontale come forma principale di erogazione; per restituire dignità alla didattica in presenza essa deve subire notevoli cambiamenti per questo crediamo necessaria una riforma e una attualizzazione dei piani di studio, dando spazio alle proposte degli studenti, nell’ottica di incentivare la multidisciplinarietà e lo sviluppo di competenze innovative in grado di far crescere lo studente e il territorio.
L’emergenza vissuta nell’ultimo anno ci ha fatto scoprire nuovi mezzi per vivere l’università, alcuni di essi possono risultare utili per garantire l’accesso all’Università a tutte e tutti, in particolar modo agli studenti e alle studentesse impossibilitate a frequentare. Pertanto diviene indispensabile incentivare la Registrazione delle lezioni e il caricamento su piattaforma telematica accessibile agli studenti e alle studentesse che sono impossibilitati a frequentare le lezioni universitarie o che soffrono di disturbi specifici dell’apprendimento. (es. Studenti lavoratori) e il Mantenimento della modalità mista per gli studenti in condizione di fragilità.
Altre proposte che potrebbero garantire una migliore qualità della didattica e una maggiore diffusione delle conoscenze sono: la Creazione di un archivio di ateneo per risorse didattiche aperte e libere e l’incentivazione dei docenti a pubblicare il materiale didattico con licenza libera sulla piattaforma e-learning e la creazione e la promozione di piattaforme di condivisione gratuita di appunti, per incentivare la condivisione dei saperi e del materiale didattico in modo inclusivo. ;
La battaglia per i diritti delle studentesse e degli studenti deve portare ad un aumento degli appelli minimi presenti nel RAD, dagli attuali 8 a 10 appelli, questo permetterà a tante e tanti di proseguire piu semplicemente il proprio percorso didattico riducendo così le possibilità di finire fuoricorso.
Uno dei maggiori problemi vissuti dalla comunità del nostro ateneo riguarda la qualità dell’ offerta delle lauree magistrali, spesso semplici ripetizioni di quanto studiato in triennale, pertanto vogliamo che l’ateneo e i dipartimenti si impegnino per un serio piano di riforma delle lauree magistrali, rendendole maggiormente rispondenti ai bisogni formativi degli studenti e delle studentesse, senza che essi siano costretti a cambiare università al termine del percorso triennale.